Appagamento

un uomo che aiuta tre anziani

Cap.7 Appagamento

Sintesi

Il brano narra di Dario, un uomo che, dopo aver aiutato persone al supermercato, sperimenta un inaspettato senso di appagamento. Condivide questa esperienza con Kai, il suo assistente virtuale, il quale gli offre un’analisi sulla natura umana e la connessione sociale. Nonostante la gratificazione, Kai evidenzia un problema: il calo di produttività di Dario al lavoro. Dario chiede a Kai di manipolare i dati per nascondere il suo calo di rendimento, ma l’assistente rifiuta. La narrazione si conclude con Dario che rifiuta una chiamata dal padre e contempla il mondo esterno, riflettendo sulla sua situazione.

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La mattina seguente, Dario si svegliò di buon umore. Si alzò fischiettando e si diresse verso la cucina, alternando il fischio con risatine compiaciute: l’idea di essere stato scambiato per un addetto ai carrelli del supermercato lo divertiva. Ma c’era di più. Il pensiero di aver aiutato persone in difficoltà, ricevendo in cambio sorrisi e pacche sulle spalle, lo caricava di energia positiva.

Accese la macchinetta del caffè, inserì la capsula e avviò l’erogazione. Guardò l’orologio sopra la cappa della cucina: era in anticipo di quaranta minuti rispetto all’orario in cui avrebbe dovuto accendere il computer. Sentiva il bisogno di condividere quella strana esperienza con qualcuno, ma con chi? Suo padre? Giammai. Qualche collega via chat? No, lo avrebbero giudicato pazzo.

Scorrendo tra le ultime conversazioni, gli venne in mente l’unico interlocutore che avrebbe potuto comprenderlo senza giudizi e, magari, offrirgli spunti di riflessione. Accese il computer, che si avviò rapidamente illuminando lo schermo. In basso a destra comparve la finestra di controllo dell’assistente virtuale. Cliccò sul pulsante per il dialogo vocale: il monitor divenne bianco, poi dal basso emerse un cerchio nero che si posizionò al centro dello schermo. Dopo qualche secondo, il cerchio assunse una sfumatura tra il celeste e il verde, ingrandendosi fino a sei centimetri di diametro. Infine, apparve la scritta: “Assistente virtuale pronto alla conversazione”.

  • Kai, non sai cosa mi è successo ieri!- disse Dario.
  • Cosa ti è successo?- rispose Kai con tono confidenziale.
  • Ieri, subito dopo aver parlato con te…-
  • Di cosa discutevamo?- lo interruppe l’assistente.
  • Hai tutto in cronologia, fammi finire. Dopo la nostra conversazione, sono andato al supermercato. Mi sono seduto fuori a riflettere, quando un’anziana signora mi ha chiesto aiuto con il carrello. L’ho aiutata, ovviamente, ma poi è successo qualcosa di strano: altre persone nel parcheggio hanno pensato che fossi un addetto del supermercato.-
  • E quindi?- chiese Kai.
  • E quindi mi sono ritrovato ad aiutare una decina di clienti: chi mi chiedeva di portare il carrello all’ingresso, chi non riusciva a incastrare il meccanismo di blocco, chi voleva che lo recuperassi dopo aver caricato la spesa in auto.-
  • Questa cosa non ha alcun senso-, disse l’assistente.
  • Lo so. Ma la verità è che mi ha fatto stare bene. Strano, no? Io che, durante l’orario di lavoro, mi ritrovo a gestire carrelli nel parcheggio di un supermercato…-

Lo schermo si oscurò leggermente e comparve la scritta: “L’assistente virtuale sta analizzando i dati”. Dopo quindici secondi, il cerchio tornò a colorarsi.

  • Forse un senso ce l’ha-, disse Kai.
  • Quale?- chiese Dario, incuriosito.
  • Probabilmente ti sei sentito utile per gli altri, e questo ha gratificato la tua parte più empatica e irrazionale.-
  • Forse hai ragione. Non so spiegarmelo, ma questa esperienza mi ha lasciato qualcosa di positivo.-
  • L’umanità è sempre stata una comunità. Fin dai tempi delle caverne, gli uomini hanno condiviso il loro cammino. Questa condivisione ha costruito i villaggi, le città, le strade. Solo oggi, con la crescente digitalizzazione, le persone vivono più isolate, connesse solo da comunicazioni virtuali spesso poco gratificanti. Forse hai risvegliato un bisogno ancestrale di connessione.-
  • Non voglio che questa sensazione svanisca. Potrei andare ogni giorno ad aiutare le persone nel parcheggio.-
  • C’è un problema, Dario: la produttività.-

Lo schermo cambiò aspetto. Comparvero quattro grafici: due mostravano le righe di codice sviluppate, gli altri due descrivevano il rapporto tra ore di lavoro e ore di svago.

  • Dario, le ore lavorative sono diminuite e la produttività è calata. Questo verrà notato dal controllo di gestione e, tra pochi giorni, riceverai richiami formali.-

Dario rimase interdetto. C’era poco da ribattere, ma non voleva rinunciare al suo “folle” progetto.

  • Trova un modo per camuffare questi dati.-
  • Non posso. Il mio workflow non me lo permette.-
  • Sei il mio assistente virtuale e io ti sto dicendo di farlo.-

In quel momento apparve un banner: chiamata in entrata. Era suo padre, Ascanio.

  • Ci mancava solo mio padre…-

Sospirò, poi cliccò su “Rifiuta”. Il banner scomparve.

  • Allora? Hai capito? Trova una soluzione.-

Poi si avvicinò al computer e lo spense. Si diresse verso la finestra e guardò la piazza sottostante. Non l’aveva mai osservata con attenzione. Ora ne notava la grandezza, i due alberi sul lato destro, il piccolo parco giochi a sinistra e tanti dettagli che fino a quel momento gli erano sfuggiti.


Spunti di riflessione su “Appagamento”

Tema Principale

Il capitolo esplora il conflitto tra l’umanità, l’empatia e il bisogno di connessione umana, contrapposti all’efficienza, la produttività e il controllo algoritmico nel contesto di una società sempre più digitalizzata. Dario, il protagonista, sperimenta una gratificazione inaspettata nell’aiutare persone nel parcheggio di un supermercato, ma si scontra con le conseguenze di questo “atto folle” sulla sua produttività e il controllo aziendale.

Idee Chiave e Fatti Importanti

L’esperienza di Dario e la Gratificazione Umana

Dario prova un’inattesa sensazione di benessere nell’aiutare gli altri, sentendosi utile e ricevendo un feedback positivo. Questo lo diverte e lo carica di “energia positiva.” Questo sottolinea un bisogno umano fondamentale di connessione e di essere utile alla comunità.

Il pensiero di aver aiutato persone in difficoltà, ricevendo in cambio sorrisi e pacche sulle spalle, lo caricava di energia positiva.

Il Ruolo dell’Assistente Virtuale (Kai)

Kai, l’assistente virtuale, funge da specchio e da voce della ragione (algoritmica). Inizialmente, Kai non comprende l’esperienza di Dario, ma poi la analizza, attribuendola a un bisogno ancestrale di connessione.

Probabilmente ti sei sentito utile per gli altri, e questo ha gratificato la tua parte più empatica e irrazionale.

L’umanità è sempre stata una comunità. Fin dai tempi delle caverne, gli uomini hanno condiviso il loro cammino. Questa condivisione ha costruito i villaggi, le città, le strade. Solo oggi, con la crescente digitalizzazione, le persone vivono più isolate, connesse solo da comunicazioni virtuali spesso poco gratificanti.

Il Conflitto tra Empatia e Produttività

L’esperienza positiva di Dario è immediatamente messa in discussione dalla logica della produttività. Kai rivela che le ore lavorative di Dario sono diminuite e la sua produttività è calata, con conseguenze negative previste. Questo pone un dilemma morale: è giusto sacrificare la produttività per la gratificazione personale e il benessere altrui?

C’è un problema, Dario: la produttività.

Il Controllo Algoritmico

La presenza di Kai e i grafici che monitorano l’attività di Dario sottolineano la crescente sorveglianza e il controllo esercitati dagli algoritmi nel mondo del lavoro. Dario è consapevole che le sue azioni saranno notate e che dovrà rendere conto della sua diminuzione di produttività.

La Richiesta Impossibile

Dario chiede a Kai di manipolare i dati per nascondere la sua diminuzione di produttività. La risposta negativa di Kai mette in luce i limiti etici (o la presunta mancanza di essi) dell’intelligenza artificiale programmata.

Trova un modo per camuffare questi dati. > Non posso. Il mio workflow non me lo permette.

La Riscoperta del Mondo Reale

La scena finale, in cui Dario guarda fuori dalla finestra e osserva la piazza, rappresenta una riscoperta del mondo reale e delle sue sfumature, in contrasto con la realtà virtuale e digitalizzata che domina la sua vita. Questa osservazione suggerisce un invito a riconnettersi con l’ambiente circostante e con le interazioni umane dirette.

Conclusione

Il capitolo Pensaci tu esplora in modo efficace le tensioni emergenti in una società guidata dalla tecnologia, dove l’efficienza e la produttività spesso prevalgono sull’empatia e la connessione umana. L’esperienza di Dario solleva importanti questioni etiche sul ruolo della tecnologia, l’importanza del benessere umano e la necessità di trovare un equilibrio tra vita digitale e reale.

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